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Cheryl Ladd: oltre l'apparenza
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Cheryl Ladd: oltre l'apparenza

Sembra incredibile che una biondina cheerleader del liceo di Huron passata ad essere un angelo di Charlie, possa fare musica e per giunta yacht rock (dai), invece è proprio così!

Cheryl è la protagonista di questa puntata, che si immola nel nuovo genere, portando visibile stile, un pò come Valerie Carter e Nicolette Larson, solo che qui c'è un'insolito destino e di mezzo un David Foster cupido!

La cantante non diventa oggetto del produttore, bensì soggetto. Ed il suo producer, tale Brian Russell, diverrà l'amore della sua vita da oltre quaranta anni.

In queste settimane, sono passata a ciò che squarcia certi dettami musicali intellettuali e ricercati nel nuovo genere, ad una camminata sotto la pioggia obliqua, il tutto grazie a Cheryl Ladd.
I dischi di Cheryl tutti, sembrano perfetti, giocosi, grazie alla sua luce bionda che si specchia nelle copertine sorridenti. Le melodie dentro ai dischi mi fanno trovare un certo colore giallo primaverile di confidenze estroverse. Nasce in me un'altra concezione di musica, pur constatando doobie bounce a manetta presenti nei pezzi, piuttosto che la giusta grazia. Certo per essere proprio all'ottanta per cento nel genere a lei le manca un tocco jazz, scrollarsi via quel country nella voce, ma c'è qualcosa nelle sue produzioni discografiche che ho scoperto...

Questa è la storia di una ragazza diciannovenne arrivata da sei mesi al Los Angeles con la sua mustang car, che con tremila dollari ha già un appartamento in condivisione con le amiche e che se ne va, in missione, per Sunset Boulevard, pensando alle possibilità che potrebbe avere per rendersi artista, indipendente (e far piacere la cosa ai genitori).

Cheryl Ladd, 1978

Le cassette girano nell'autoradio (quando la musica diventa mobile con i nastri a 8 tracce, 8tracks), dietro ci sono tutti i bagagli e i sogni di gloria si tessono. Cheryl si sposta dalla sua città natale del South Dakota, preferendo il sole della costa ovest; da cantante arriva a fare l'attrice ed è sempre la sua voce a dir qualcosa.

Questa, del nuovo genere, è un'altra storia d'amore che si districa in varie collaborazioni ed incontra sempre loro: il gruppo dei ragazzi che diventeranno crema della crema musicale, gli yacht rocker che modelleranno il sound del futuro. Infatti puoi sentire in tutti i tre i dischi di Cheryl (compreso l'ep successivo uscito fuori dal mercato statunitense) una certa parentela con tutto ciò che noi abbiamo conosciuto ed imparato ad amare! Nei suoi dischi che ti consiglierò sono presenti Jay Graydon, David Hungate, Jim Gordon, il romantico Stephen Bishop, Paulino da Costa (percussionista tipico del suono yacht rock), i cori di Kiki Dee e dell'emozionante Brenda Russell (ex moglie di Brian Russell, il quale diverrà marito, appunto, di Cheryl dal 1981). Non mancano a collaborare le chitarre energiche di Jeff Baxter (il baffuto e geniale membro degli Steely esordienti e dei Doobie di successo) e del promettente, nonchè mio chitarrista preferito, Steve Lukather!

Steve Lukather, giovanissimo musicista pronto per fare la storia! Foto trovata sul gruppo” Westcoast Dream Cruiser” che riesco a visitare anche se non sono iscritta a Facebook

"Mentre certo pop è una nuvola come zucchero filato, il pop di Cheryl Ladd è un croccante yacht pop di sostanza!"

Old cool:

E' un fluire di incalzante ritmo "Think it over" primo singolo estratto dal disco d'esordio omonimo "Cheryl Ladd", divenuto fortissimo nel mercato AOR giapponese tanto da conquistare il numero uno nella classifica delle canzoni più vendute, uscito nel luglio, 1978. Estate americana indiana. Estate in cui il ritmo di vita è scombussolato ed il biondo fa malizia!

In studio, condividendo amore

Cheryl Ladd sposata prima con un certo Ladd, conosce un certo Brian e dopo l'amicizia se ne innamora. La musica è un tramite e loro guardano nella stessa direzione o dalla stessa finestra. Ladd amico di Russell. Cheryl amica di Brenda. Quando le coppie si incontrano, sono oltremodo sposate ed incasinate, con figli e tanto lavoro da fare. E nel tempo scoppieranno.

Grazie a David Foster, Cheryl incontra per la prima volta Brian nel 1974, quando lui stava con un'altra cantante, Brenda, e stavano aspettando la loro bambina. E lei, Cheryl, non si immaginava nient'altro che avere una carriera e stare con suo marito. Divenne attrice nella serie più famosa di tutti i tempi: Charlie's Angels. Sostituì la Miss fidanzatina d'America, Farrah Fawcett rubandole la coroncina per le successive quattro stagioni. Ma se dal punto di vista professionale le cose stavano andando a gonfie vele, l'unione con Ladd, nonostante una figlia insieme, cessò.

Per la strada ci si incontra (con o senza mustang car) e a questo punto scocca la scintilla della musica, primo amore. Brian è destinato alla collaborazione con Cheryl. L'amicizia tra i due diventa più fitta: lei si accorge dei tanti ruoli dell'uomo costruttore: da produttore artistico (persino in qualcosa degli Steely Dan) a padre presente quando la moglie diventata ex, non si può occupare della piccola, in quanto sempre in tour.

Yacht Rock cupido

Ascoltando tutta la discografia della splendente Cheryl che fa ondeggiare la sua capigliatura in "Think it over" (qui ai cori c'è Brenda Russell) si scopre una rivelazione yachty: un'attitude al doobie bounce, al ritornello leggero. Ed anche se la voce della biondina, rivela poco soul, è così americana che è impossibile dirle di no. La canzone è stata scritta dagli allora sposati Brian e Brenda che gliela regalano. E' il 1978, ancora troppo presto per dirsi di si.

Lo stesso feeling yachty è presente nel secondo brano del primo disco "Cheryl Ladd", "Walking in the rain" che comincia con una chitarrina, ma poi si apre anche alle percussioni di Paulino (e noi sappiamo quanto siano importanti le percussioni per lo yacht rock). Non è una canzone dei nostri tempi? Camminando sotto la pioggia! A me piace anche Skynnydippin’, non può non rientrare on the boat, anche se con un minimo punteggio.

E sempre dal primo disco ascolta "The rose nobody knows" in cui il riff del piano così emblematico e tutta la costruzione armonica rientra nella giusta direzione musicale, merito di Brian.

Il secondo disco "Dance Forever" ha qualche invenzione che mi piace, giusto per i musicisti e cantautori che cito sopra, eppure si allontana da quello che intendiamo per produzione yacht rock. Ti cito la melodicissima “Rock and Roll Slave” scritta e poi reinterpretata del sentimentale Bishop. Pop rock di altri tempi americani indiani.

"'Cause I'll be your rock and roll slave

I'll be your warm sunny day

I'll be your star in the sky

'Cause I'm yours 'til the day I die"

Il terzo disco "Take a chance" del 1981 assume un significato più caro per Cheryl. E' un terzo disco importante che mira ad accogliere di nuovo i suoi fan, non quelli sporadici che provengono solo dalla tv di Solid Gold o delle Fm, quelli invece affezionati come i raffinati, i giapponesi estimatori. Infatti, questo disco è un regalo per il mercato giapponese. Si basa sull'ennesimo sodalizio artistico con il fresco marito Brian Russell che lei ha sposato all'inizio dell'anno 1981. Qui un'impronta yacht rock, lasciamelo dire, senza dubbio, c'è. Prova ad ascoltare "Fascinated": è talmente nel genere che diventa yacht pop! Ancora il riff del piano giusto c'è in "Lesson Learning" e "The Fool in me" che promette bene già dal titolo. (Ah la questione fool!) Il disco si conclude con il pezzo che mi piace di più di Cheryl: si chiama "Victim of circumstance" che trovo nel genere yacht rock, molto upbeat, west/coast sound. Tra l'altro, qui, a firmare il pezzo ci sono Brian Russell e proprio Cheryl

Il successivo ep sfornato da Cheryl e dalla sua etichetta discografica, viaggia in Asia ancora, laddove ancora oggi si ricerca in modo ostinato il supporto fisico del vinile e del cd. Il Giappone colto dalla sindrome di Galapagos (perdona la mia pronuncia nel podcast) (l'ho letto su Internazionale) è un'isola felice che trova un altro mondo nel supporto materiale: il cd contiene informazioni, il booklet, viene scambiato e condiviso veramente. Ma qui il giornalismo musicale che tende sempre ad elevare il Sol Levante per la sua ricerca del gusto e della chicca, toppa. Toppa, poichè non è l'amore per il “fisico” a dettare la passione musicale, ma la stessa musica che diviene soggetto e cultura. Non è cosa da adolescenti infoiati per band di ragazzi, quanto apprezzamento sincero per come si creavano storie, dando forma ad idee. Quando il rock era AOR e sfociava nel sound futuro tra l'rnb, il rock ed il jazz...

Giornali d'epoca e come trovarne. E vicino la pubblicità Olympus (la marca del mio digital recorder: no, non mi pagano per scriverne)

Guarda qui : Fascinated special, uno speciale che racchiude videoclip musicali che messi insieme sono una storia, un filo rosso.

Oltre l'apparenza

Con Cheryl Ladd ho riscoperto il piacere di guardar oltre l'immagine di una copertina. Se lei guarda con lui oltre la stessa finestra, io guardo da una prospettiva nuova. Mi prendo l'incanto che è passepartout per la musica nuova, fonte di vera bellezza, capacità, espressione, buon umore. Imparando a camminar sotto la pioggia e a non esser vittima delle circostanze!

Stasera, alle 8, Charlie's Angels!

A presto

F.

P.s. Finito di registrare, ho scoperto con un altro viaggio, qui, che Brenda Russell registrò la sua versione del pezzo "Think it over"; certamente si avvale di una ricchezza vocale più Rnb, accentuata verso il Soul; il ritmo melodico è meno pressante e per questo si allontana dallo yacht pop.

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