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Ned: la vita dopo il romanticismo
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Ned: la vita dopo il romanticismo

Ned Doheny è in cima alla classifica degli artisti che preferisco, tuttavia non possiedo nessun suo disco fisico. Riuscirò a trovare qualcosa di suo, in un negozio di dischi?

Irresistibile sorriso. Nelle cover dei suoi dischi, lui, si presenta così luminoso e capisci che pure la sua musica porterà quel carattere solare.

Eccolo Ned!

Lui, si chiama Patrick "Ned" Doheny, è così amato, per tutti è sempre quel ragazzino prodigio che scoppia di gioia d'improvviso e ha un'onda di spigliatezza, quando imbraccia la chitarra e vorrebbe il miglior musicista ad affiancarlo. Ha ancora vent'anni, occhi che paiono orientali e molto ridenti, compone sempre di getto, pasticciando idee, rimuginando sulla vera vita, quando sosta sulle colline di sabbia, nella tipica città di mare americana. E scrive, scrive, suona molto, molto. E' un istintivo, non ha una lunga preparazione, solo che questo non l'ostacola. La sua impreparazione viene sostituita dalla passione, dall'ascolto attento degli artisti, in particolare ama quelli della Motown, della Stax, del Philly Soul; ed ama ancora e sempre i Beatles. E si alza con la musica della radio, si corica con la musica della radio. Sogna con la radio.

Quando sono nati i nostri genitori, Ned riceve la prima chitarra a otto anni. E la riceve proprio il giorno di Natale, ribattezzato come il giorno di tutti i nuovi musicisti fortunati a cui si regala un sogno.

Ned cresce in una famiglia benestante (è discendente dei baroni del petrolio da cui prendono il nome le strade e le spiagge di Los Angeles), prospera in una realtà culturalmente viva, per cui, in casa si parla bene e forbito, gli viene concessa un'ottima educazione scolastica, la pratica dell'equitazione, del surf. Grazie al papà si innamora proprio di questo sport e delle onde, dell'ambiente marino e se non fosse stato per la musica, sarebbe diventato un oceanografo.

Ned adolescente ha quel ciuffo castano che cresce ribelle e che sposta sulla fronte, con un movimento infastidito ma fine. Progetta la sua prossima arte: raccontare le storie che si sentono nel country ed usare il ritmo R’n’b, escogitare, insomma, un nuovo suono. Lo sperimenta da quando suona al liceo.
Suona questa giocosa, romantica, turbolenta arte negli anni '60, nella Los Angeles che ancora è piccola. Ma in questa piccola L.A. dove tutto il mondo è paese, Ned incontra, grazie alla sorella, la sua amica Candance Bergen, praticamente la fidanzata del producer Terry Melcher. L'incontro avviene in Benedict Canyon. Da lì, Ned si immerge nelle attività in studio, consolidando la sua vocazione artistica, portandolo ad avere sempre di più, la chitarra, come oggetto di studio.
E' l'autunno del 1966 e giungono già le prime discussioni con il padre. A Ned frega poco della scuola, dell l'Unversità della California Santa Barbara. Vuole frequentare i festival per suonare qualcosa e testare il gradimento, provarci, viaggiare, non appoggiandosi a quel producer, Terry. Decide di dire addio a quell'istruzione importante ed invece frequentare la Cal Arts, qui riceve una borsa di studio, dopo che si era presentato con un amplificatore Standel, una chitarra Mosrite, sfoggiando il suo sorriso. Naturalmente ciò non va giù ai suoi, i quali lo cacciano. Ned sa come comportarsi: vuole spiccare come uomo indipendente.

L.a Babe

L'incontro con Barry Friedman: l'uomo che ha cambiato il mondo di Ned

Barry, il producer che lavorava all'Elektra Records, lo provina in una stanza d'albergo, sul Sunset Boulevard. Ned fa quello che conosce e suona Eric Clapton. Naturalmente, piace, è perfetto per accompagnare Jackson Browne. Jackson che gli rimarrà sempre fedele come amico, non è affatto un vecchiotto, è giovane, più o meno quanto lui. Si incontrano a Laurel Canyon. Per i due e la confraternita dei musicisti, Friedman ha in mente di creare un luogo, un ranch, di modo da suonare e produrre arte. Ma la maggior parte del tempo lì, è per fare casino, fumare. Far diventare quelle ragazze, cuoche, cameriere, mangiare bene e spassarsela, amoreggiare. Ned non è in nessun campo estivo organizzato e questo i suoi genitori non lo sanno. Ha comunque una certa maturità per capire che quella libertà lo fa sentire fuori posto, improduttivo, svuotato dell immaginazione musicale e della sua vena cantautoriale che lo contraddistinguono. I ragazzi della confraternita del rock sembrano poco strutturati, si sfrenano senza comprendere le conseguenze; l'atmosfera da country club non giova neppure al suo producer chiuso nella sua stanza con un ago al braccio.

A 21 anni, Ned, ritorna a Laurel Canyon, appiana le divergenze con i suoi e si immerge nella scena di Los Angeles degli artisti più nuovi e poetici del periodo, da Glenn Frey, a Joni Mitchell, da Jd Souther a Bonnie Raitt, Carole King, Graham Nash. E' un ennesima epifania, un periodo di formazione personale, culturale, artistica, così la sua musica esplora un'altra maturità e sente un'altra spiegazione.

1972. 2 Aprile. Ned Doheny con David Geffen e Jackson Browne, per una jam session al Boyd Elder’s art show in Venice, CA. Ma VOV!

Di Frederick Noad, ne subisce l'influenza: è il suo insegnante. La loro è una relazione trasformativa, importante fino a considerarla migliore rispetto a quella con i musicisti con cui suona di solito. Noad lo porta ad avere quella sicurezza in più. Anche se Ned, non si sente proprio un poeta. Lui dice che il poeta non neccessita della musica per poterlo essere, dunque comincia a sentirsi sempre più un un autore di storie.

On and On

Arriva la sua prima canzone, scritta tra N.Y e L.A. Arrivano viaggi impensabili, in Europa, arriva il periodo inglese. E' in Inghilterra, dove incontra altri amici musicisti con cui stabilisce connessione: Dave Mason e Cass Ellitot (la tipa dei Mamas and Papas, che aveva da poco lasciato). L'idillio termina a breve, però, in amicizia. Giusto il tempo di ritornare nella Città degli Angeli, il suo luogo di sempre, dove starsene un pò a mollo, in piscina, ritrovando gli amici di sempre e suonare, provare nuove canzoni; canzoni che poi saranno parte del suo primo lavoro omonimo. Dunque Ned, avendo pronto un suo repertorio è alla ricerca di un contratto discografico. Insieme a Jd, Glenn e Jackson lo trovano grazie all'Asylum Records. Ned si dà da fare con la nuova band (Bryan, Jimmy, Gary... ecc) e in una pool house sulla Benedict Canyon, la musica sorge spontanea.

Ned dice che è importante avere amici complici con cui compiere viaggi psichedelici/filosofici verso Joshua Tree, magari ululando alla luna. Sono questi amici, come Jackson, Glenn e Jd che lo fanno sentire a casa, perchè loro sono una famiglia.

Ned, 1972

Il Sunset Studio è un luogo magico per il jazz rock smooth

Chissà che profumo c'è dentro?

Nell'estate del 1972, Ned è pronto per debuttare, sta perfezionando gli ultimi dettagli nelle melodie. Eppure, eppure, non basta, perchè la sua etichetta giunge a conclusione che non può dargli il giusto supporto: stanno spendendo tutto il loro budget per Jackson Browne, il suo amico a cui ruba le compila della Motown. On and On avrà lo stesso i suoi passaggi radiofonici, il disco verrà promosso con un trafiletto sul Rolling Stone che cita “i suoi testi malinconici ed attraenti che fanno di lui un pensatore musicale di eccezionale raffinatezza..." Si, in effetti il giornalista musicale ha ragione: "Il primo disco di Ned è un buon ascolto in una giornata di pioggia o una domenica pomeriggio". E noi che amiamo Ned diciamo che la sua musica è sempre un buon ascolto!

Poi c'è il critico del Ny Times che dà un parere positivo: loda la sua musicalità, la sua capacità di produrre bei testi, il suo jazz rock smooth!

La cover del disco di Ned, su un palo, posto sulla strada di Sunset Boulevard

L'incontro con gli Average White Band

che giungono a Los Angeles nell'autunno del 1974 e che Ned vede al Troubador, rimanendone folgorato, per il loro suono, la prestazione live.
I ragazzi si presentano e la storia si conclude che Ned diviene amico di Stuart (il quale, si scopre, ha una relazione con l'ex ragazza di Ned) tanto da comporre in breve tempo "A love of your own".
Stuart fa il bridge e lui si occupa della melodia e del resto del testo. Ecco che questo diviene un brano fortunato che richiama l'attenzione di Artie Wayne della Warner. Anche "Get it up for love" incuriosisce...

Autunno 1975. Cominciano altre sessioni di registrazione, questa volta per un nuovo album "Hard Candy", in Santa Monica, presso i Clover Studios. Arriva anche David Foster, giovanissimo e promettente producer che cambierà per sempre la musica, con e senza il nuovo genere Yacht Rock. Renderà anche quest'album storico, soprattutto per me.

Ned si familiarizza sempre più con ciò che è "sound of motown", lo mette in pratica. Ma in pratica non copia niente, non sfiora neppure ciò che altri hanno fatto. Con Hamish Stuart degli AWB scrive una prima versione di "Whatcha gonna do for me?" che Chaka Kahn porterà al successo, nel 1981.

Intanto, l'album è pronto, ma la Columbia, la nuova etichetta discografica di Ned, non sa che farsene di Ned. Hanno già Boz Scaggs che, sicuro, darà soddisfazioni con il suo soul bianco "dagli occhi azzurri". E poi "Get it up for love" non è molto radio friendly, per il testo. E' una canzone rischiosa e a Boston è bandita (con enorme gioia di Ned che se la ride lo stesso).

Sorride, nonostante i dispetti della casa discografica, della sfortuna in amore e del cameriere di un hotel in Messico che gli spruzza dell'acqua. E' l'immagine che devi vedere, la stessa stampata sulla cover del disco "Hard Candy". Il concept fotografico del disco è di Henry Diltz, fotografo di successo per Life, eppure l'immagine esaltante, giocosa creata per Doheny Ned, non basta per catturare i favori degli executive producers. Ned fa fatica persino a fare concerti. E' un peccato: dentro al disco c'è tanta maestria, (Steve Cropper, David Foster, Tom Scott, Victor Feldman) l'emozione giovane e solare di un ragazzo che scosta il ciuffo e sbuffa per un'altra porta chiusa.

Grazie per aver ascoltato Francesca in linea!

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Alla prossima puntata, Francesca

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