Amici oppure no?
I due protagonisti, uno più grande e l'altro più piccolo vivono insieme, in un appartamento a dir poco lussuoso in Manhattan a quanto pare (sono amici?). Tutto bene, finchè a trovarli e a sconvolgere i piani c'è un certo gaucho, un cowboy sudamericano che indossa... sai quel poncho in pelle, il cappello a tesa larga, il gilet sopra la camicia che è sempre sexy? Quegli stivali lì?
La voce narrante fa, al suo convivente amico: "Dici che questo tipo è cool perchè schiocca le dita come un idiota". E' chiaro che il socio amico sia rimasto colpito dal gaucho. ("Il gaucho amigo ha le borchie che s'abbinano ai tuoi incantati occhi"). Il gaucho a cavallo nelle pianure argentine, le pampas.
La canzone degli Steely pare una versione meno esplicita e certamente più ambigua ed intrigante de "I segreti di Brokeback Mountain", ma ambientata in città. Difatti Walter e Donald sono per natura più criptici, oserei dire, più ermetici nei testi, eppure terribilmente centrati con tatto, tanto da descrivere una profonda relazione fra persone, raccontando quel filo d'America in più. Loro sono un pò la CNN dello yacht rock: rintracciano il dude vacanziero nel finto ranch del West che pensa di essere il figo e pure qualcuno che non è d'accordo con il tipo di convivenza del coinquilino. Potrebbe essere che ci sbagliamo su quest'amicizia speciale e che, invece, si tratti di vedute opposte fra soci, su chi portarsi a casa, approcciandosi alla vita senza schioccar troppo le dita come dei cafoni.
"Perchè tu vorresti che il tuo amico e socio, sia felice con un altro. E’ solo che..."
"Guarda non mi interessa cosa fai a casa tua". Come dire, che ti puoi portare gli ospiti che vuoi, con i loro animali domestici, le loro strumentazioni, i loro vestiti. I gaucho che vuoi. "Il gaucho amigo, vagabondo che di case ne ha come non ne ha".
Si può dire che questa canzone uscita nel 1980 sia una fotografia sul tipo di vita libera del periodo e su un certo tipo di nostalgia/gelosia dentro e c'è tutto un crescendo angoscioso in cui si capisce che nulla sarà come prima. Alcuni critici ed estimatori del gruppo Steely Dan non credono che vi sia alcun elemento "angoscia", piuttosto realizzano che la voce narrante sembra prorompere di tenerezza. Per i gelosi, non c'è nè tenerezza, nè dolcezza, in questa lotta fra differenze ed indifferenze.
Chi è vincente e chi perdente?
In questo sogno technicolor della fine degli anni 70, in un grattacielo immaginario (il Custerdome, che prende il nome dal Generale George Custer, tra l'altro super dandy con il baffone, che, si spifferava, fosse incerto del suo orientamento sessuale)... si, dunque, in questo grattacielo dove si svolge la storia, la voce che canta, rimane il solito amico, ma non amico del gaucho amigo (al contrario di quanto recita il proverbio francese, "Gli amici dei miei amici sono miei amici). Non ho capito se l'intruso della storia ascolti, se è ancora lì, in fondo al corridoio.
"Sei un amico speciale, ma sembra tu non capisca, non vedi che stanno ridendo di me? Sbarazzati di lui, non mi interessa cosa fai a casa. Chi è il gaucho, amico? Tieni la mano all'uomo di Rio, vuoi spiegare?"
Come finirà la storia?
Innanzitutto si tratta di amori, amicizie e gelosie corrisposte o forse no, di differenze su come vivere, di indifferenze, eppure di convivenze che fanno allacciare i rapporti che essi siano o meno bisessuali, gay. Qui c'è solo un finale aperto, dei puntini di sospensione alla fine. Quello che so è che sono passati quasi quarantacinque anni e ne stiamo ancora parlando.
Fun fact: numerosi fan e critici nel corso degli anni sostengono che si tratti, invece, di una descrizione del rapporto fra Walter Becker e Donald Fagen e un intruso, ovvero una nuovo progetto musicale, entrato a scombinare i piani e quindi il sodalizio artistico fra Donald e Walter.
L'epilogo secondo me
Gaucho e l'amico stanno insieme. E la voce narrante, colui che canta, non può farci niente. Si separeranno, nonostante quel filo che li lega, quel filo a noi visibile, invisibile, invisibile, visibile.
La musica, quarantasette vite
E' tutta bella la musica degli Steely, sempre piena di ospiti ad impreziosirla e pare di far festa insieme a loro, come potremmo noi a cena. Il testo di questo brano "Gaucho" che dà il titolo all'album, è un crescendo, un discorso che si movimenta nei cori femminili, nel volteggio del sax, soprattutto.
La composizione musicale ne segue l'umore, di questa dichiarazione. Gli Steely sono sempre così: dove c'è un testo, c'è tutta una colonna sonora che si dispiega. E questa storia ha bisogno di quel genre nuovo che noi sappiamo, senz'altro. Nel magazine online "Far Out" lessi che Jeff Porcaro, ha suonato di brutto qui; ci sono numerosi aneddoti che riguardano il duro lavoro di tutti i musicisti presenti che rasenta la perfezione. Gaucho ha richiesto 47 modifiche per Jeff Porcaro, pari a 47 vite, di giorno e di notte.
"Chissene dei dettagli, fammi ascoltare solo la musica più smooth!" tuoneresti tu ed io ti direi: "d'accordo, d'accordo". Anche Kate Bush nel 1980 alla BBC radio, la fa semplice e la pensa cosi! (ascolta il podcast)
Francesca in linea è una trasmissione da sentire dall'inizio alla fine perchè gratuita. Ed è solo per te che ami la musica, la cultura, che ami leggere.
Grazie per avermi letto ed ascoltato
Francesca