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Ragazzi sensibili
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Ragazzi sensibili

Dare la colpa alla notte è riduttivo. Che cosa c'è di notte?

I fiori di ciliegio sono un incanto qui. Nella solitudine che sento, in questo cammino, dolci e tristi riff melodici di Robert Byrne, fanno la colonna sonora. E' un aperitivo insolito di una bramata primavera giapponese.

Non c'è nulla di meglio che "Blame it on the night", dopo la distruzione che porta il lavoro di tutta una settimana.

"Dare la colpa alla notte è riduttivo... Che cosa c'è di notte?"

Maggio 1979. Robert ha un petto caldo, che palpita più del dovuto, forse perchè cantautore. Si fa notare altresì per il suo canto discreto: dimostra che è soggetto unico in un panorama AOR/yacht rock di conquistatori e amanti. Vuole testimoniare il suo amore, con le polaroid che scatta alla sua lei, inquadrata in una posa da modella noncurante e furbesca. Lui ha un cuore disegnato sul suo petto caldo e fa ondeggiare un ciondolo. Lui fotografa un gufo. Che bislacca cover per un vinile!

Bislacca cover

Robert è nel campo della musica come scrittore di testi e si rende partecipe nel sud americano dell'Alabama, (in particolare da Muscle Shoals) nel circolo di pochi intimi. Al cento per cento è influenzato dalle Hawaii dove ha passato molto tempo. Si era lanciato nel country, successivamente con Barnes, si affida al rock soft. Gli amici sensibili sono lontani dagli altri di Los Angeles, che contano. Insieme a Byrne e Barnes si unisce Bowles. Essendo più solitari, ricercano luoghi e viaggi fisici, sonori, per rifuggire e progettare un sound senza dubbio parallelo. Come i yacht rockers esprimono fiducia, sono piuttosto naive, sono fedeli, si comportano ed agiscono in modo smooth ed elegante, aldilà delle loro giacche bianche e delle camicie inamidate per i dì di festa.

Solo che i sensitive boys non hanno mai conosciuto il successo in vasta scala e mai lo avranno.

Una cover poco manierosa

Chi mi ama, mi segua" era lo slogan stampato proprio sul generoso deretano di Donna Jordan fotografato da Oliviero Toscani per quei Jesus Jeans divenuti poi ricercatissimi. Era il '73, sei anni prima rispetto all'uscita della seconda cover del disco di Robert Byrne. E' possibile che Robert ne sia stato ispirato?

Questa seconda copertina che presenta il disco d'esordio di Robert, vede la posa di una donna pugile in pantaloncini, con il lato b inquadrato, ma la cosa accattivante è che lei sembra aspettare il momento opportuno per i colpi fatali. Per la Japan Mercury esiste questa seconda cover e soprattutto questo disco desiderato dai collezionisti di tutto il mondo. Qui, legato al mercato lontano del Giappone, Robert trova la sua America. Invece, in America viene tolto dal catalogo della sua casa discografica, occupata ad oltranza a promuovere il sound di McDonald e dei sessions musicians che tutto prendevano. (Nel podcast, sono imprecisa: in realtà sono diverse, le case discografiche che si sono focalizzate su certi artisti e non su altri, così Robert non ha avuto lo spazio per esporsi).

Il disco è sempre più smooth della cover

Le cover dei dischi del new genre hanno qualcosa di grossolano, come già espresso. Inoltre, il nucleo di tutto il discorso non è la ciancia (la ciancia sta a zero) quanto la sostanza della musica. Robert vuole farsi colpire da lei di modo che diriga l'azione, però anche lui ha una sua tattica: si difende, lasciando che lei sferri colpi a vuoto (che la indeboliranno):

"Pretend he's me", che colpo beffardo!

In un altro momento somiglia ad una canzone dei Doobie Brothers, quantunque manchi di incisività vocale à la Michael McDonald. Per questo meno denso e non certo yacht rock. Robert ha l'adeguata sweetness beffarda "Quando lui ti bacia e ti ama, pensa a me... Quando t'abbraccia..."

"I did it (All for love)" è un brano morbosamente amoroso, che si sprigiona in un sax parlante quando il suono delle percussioni diventa come dei cubetti di ghiaccio scossi ripetutamente in un calice con lo champagne.

Ma tu ascolta tutto il disco "Blame it on the night", perchè chissene che scriva di ogni traccia. E' un battito inarrestabile dedicato solo a chi si ama (le chiacchiere stanno a zero).

Barnes e Byrne, dopo l'unica esperienza da solista di quest'ultimo, catturano gli appassionati musicali con "An eye for an eye", disco venduto sul mercato giapponese, nel 1981. Chi trova questo disco si commuove perchè viene a conoscenza di un segreto da cuore a cuore come pare sia successo al collezionista ed artista Ed Motta.

Occhio per occhio o legge del taglione indica la possibilità che una persona che ha ricevuto un danno provocato da qualcuno infligga a quest'ultimo un danno simile o uguale all'offesa ricevuta. Ma "occhio per occhio" per me è più che altro un disco, nella sua interezza, straordinario, straripante di audacia amorosa. Ferisce con la sua gentilezza, accarezza con un jazz ampio, non ortodosso, ma anzi mischiato con del rock sussurrato. Un disco comparabile alle migliori composizioni di Marc Jordan o degli Steely, solo senza grande appoggio discografico e fortuna nel mercato globale.

I due amici Byrne and Barnes, salvo qui e nei dischi di Bowles, qualche anno più tardi, non collaboreranno più. Mentre Byrne diventerà una stella della storia mellow AORsegreta, Barnes scriverà l'R'n'b romantico per l'esordiente Brian McKnight (nel suo primo disco del 1992 e lo affiancherà qui anche come musicista, alla batteria e alle tastiere). Infatti se senti "One last Cry", riscopri l'impronta languida e cantautoriale già creata negli anni giovanili.

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Con l'altro amico Bowles, "Free from the evening"

Nel 1982, il gruppo si unisce a Rick Bowles, biondino ricciolone, paroliere, nato e cresciuto nel nord della Carolina. Questo ragazzo merita un altro capitolo di questa trasmissione perchè il suo "Free from the evening" è un persuasivo aor melodico con punte di yacht rock, un diario aperto sui propri segreti. Insomma Rick è un amico che si spiega nel suo intelligente dinamismo musicale. Egli, anche se piange e brama la presenza dell'amata andata via, sarà sempre quello stupido pazzo che non demorde mai nel richiamarla (spesso e solo nelle canzoni).
"(Tonight i'll be your ) Fool again", per me, sfiora lo yacht rock nel ritornello. Ed è molto ritmata anche "Your loss" : "Non sono quello ricco, non ho l'aspetto che ha lui, ma dimmi quale dei due ti ama di più (nel podcast dico abbastanza, perche?)?". Invece "So far so good" la segnalo per il testo. Qui, lui ripercorre le sue storie d'amore affidandosi ad un tocco meno luminoso. "Carol mi ha lasciato per il mio migliore amico. Immagino che sapesse che di lei ne avevo bisogno. Pensavo di essere sicuro con Annie, ma lei mi ha fatto innamorare. Finora sei proprio tutto ciò di cui ho bisogno. Nessuno sa, dice, quanto durerà. Finora tutto bene. Ho provato a vivere con Elisa. Eravamo migliori amici quando mi sono trasferito in primavera. L'estate l'ho trovata in Virginia. A volte l'amore è sbagliato fin dall'inizio e la maggior parte delle volte non sai il perchè". Le sue tracce come cantante performante sul palco si perdono nell'estate del 1984, quando con Robert Byrne produce il suo secondo album, più rock AOR "No Man's land", con un'etichetta minore.
Il sensitive biondino non abbandonerà la musica, si dedicherà a scrivere per altri artisti, soprattutto negli anni '90.

Oggi, la musica dei sensitive boys non fa che passare, infatti ci sono moltissimi entusiasti nel globo che riscoprono questi dischi e ne condividono i brani. I "Leopardi" dello yacht rock Aor non possono essere graffianti per esperienze vissute, per indole, ma non per questo sono stati dimenticati. Noi della nazione yacht rock ne scriviamo affinchè i loro dischi siano reperibili qui e non solo online. Ne abbiamo davvero bisogno!

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Francesca

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