I ragazzoni dello yacht rock e il loro "ciao" per noi
La crew di amici che hanno coniato il termine yacht rock, sono qui per salutarci. Il loro esclusivo "ciao" è comicissimo!
Quando divenni adolescente, con l'uso del web, scoprii l'America radiofonica.
La cosa che più mi divertiva delle piccole radio Us delle province o dei college, di New York o di L.A, erano i saluti, gli stacchi con musichette, i jingle, appunto. Jingle che animavano le trasmissioni di ciance libere e che spezzavano la monotonia del solito spazio-pubblicità.
Ho potuto ascoltare qualcosa sul tubo, dei cari tempi dei primi anni ottanta. Sul web scopro i vecchi show della pomposa Hot97 che prima di essere "urbanamente" cacofonica, trasmetteva soft rock e che si avvaleva di jingle esilaranti e poi ho trovato anche la Radio Deejay dell'84 con Kay Rush come voce e presentatrice che portava in Italia quel modo americano moderno di annuncio e pure d'intervista, trasferito successivamente in video.
I jingle possono essere creati da fantasiosi musicisti o dagli artisti più in voga che ascoltano le nostre stesse frequenze; sono anche spesso presentati dagli speaker più preparati in fatto di dizione. Loro ci esortano ad ascoltare, telefonare, scrivere, non facendoci perdere il link importante.
E' divertente che il tuo programma preferito sia sponsorizzato un pò dal tuo artista preferito, come è lo stesso spiritoso quando un comune ascoltatore si presta al microfono e dice per esempio: "Stai ascoltando Francesca in linea, il primo podcast Yacht Rock in Italia!". Magari mi fosse successo!
Nel mio caso, da quando trasmetto podcast, cioè dalla fine dell'estate lontanissima del 2005, ho avuto modo di restituire il mio mic e far parlare gli altri attraverso un "breve stacco", escogitando una comunicazione ancor più efficace di un'intervista, secondo me, in quanto sono sempre stata d'accordo sul dare carta bianca, liberando l'altrui creatività. Nelle mie precedenti avventure ho trasmesso jingle diversi di ragazzi/artisti che poi mandavano la propria "canzone" e così mi sentivo anche parte di un gruppo.
Oggi "le mie canzoni" sono arrangiate diversamente come pure la mia vita: la yacht rock musica è davvero più nelle mie corde e nel mio gusto maturo e questo spazio è più conforme alla mia "artisticità".
"E' la musica yacht rock che ho capito d'amare davvero. Amo innamorarmi di questo nuovo genere ogni giorno"
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Adesso arrivo al punto: la storia deve finire bene, anche se non è più il 2010 (ed evviva!) ho bisogno ancora dei saluti e dei jingle per poter abbellire questo spazio: quando i ragazzoni dello yacht rock, anzi quando Jd ha risposto all'email, sono rimbalzata come solo un doobie bounce sa fare. Ero stupita per questo all'inizio, poi mi son detta che essendo loro (i ragazzi dello yacht rock) molto divertenti e e alla mano, potevano stare al gioco, non sottraendosi da una promozione facile. Certo, un giorno, se avrò i mezzi, mi piacerebbe poterli intervistare dal vivo, creando quel link speciale.
"You're on the boat!”
Come nasce il jingle?
Il Jingle nasce grazie ad un contatto di posta elettronica.
Ciao ragazzi come butta? Prima di tutto grazie per il vostro podcast (sono così triste che sia terminato) ed anche per la vostra web serie (super funny). Siete pieni di creatività, di passione ed originalità. Sono Francesca ed ho il mio primo podcast yacht rock in Italia. Qualche volta parlo di voi. Vorrei chiedervi se potete fare un jingle per me... potreste dire:
"Ciao! Stai ascoltando Francesca in linea"
Bhe, che figata! (mi risponde JD) Attualmente siamo occupati perchè stiamo scrivendo il nostro libro, ma per favore contattaci ancora nei prossimi mesi, ti vorremmo aiutare; dobbiamo solo rispettare alcune priorità.
Fra: Certo, teniamoci in contatto, non vedo l'ora del vostro libro!
Fra: Ciao! come state? Siete ritornati con il nuovo podcast "Yacht or Nyacht podcast". E' pretty cool!
JD: Ciao! Se ci mandi le cose da dire in italiano sarebbe ancora più divertente!
Ecco i jingle! Tra fuoco, spaghetti, polpette, vespe!
Sono passati mesi e questo gruppo si ritrova affiatato, dopo che impegni diversi offline, li hanno occupati. Dopo qualche party, dopo il lavoro, il loro podcast è una scusa buona per ritrovare la musica yacht rock che loro stessi hanno identificato come tale ed è divertente fare battute fra amici, fare diggin’ insieme. Tra un punteggio e l'altro ed una disquisizione scientifica (e nello spirito) di cosa sia o meno yacht rock, la trasmissione va avanti.
Tra un doobie bounce e l'altro, si è formata la yacht rock nation community che ha questo nome e mille altri, con amanti del genere e veri e propri cultori.
Cosa principale è che si impara sempre, ci si restituisce emozioni, si sbloccano ricordi piacevoli, di incrementa cultura, quando dopo il lavoro si cerca un semplice svago. Le ciarle libere dei ragazzi, un pò disorganizzate, sono compagnone e raccontano anche di produzioni accurate come quelle di David Foster, per esempio.
Ecco che per tutti gli amanti di questo nuovo genere, comincia una brand new e promettente stagione: avremo più musicisti ed arrangiamenti melodici? Le belle canzoni che si creeranno avranno più eco e sorgeranno più negozi di dischi? La critica musicale vivrà di buona salute? Riusciremo a partecipare a dei bei concerti?
Nella mia newsletter puoi trovare questa chicca: una performance di Bill Champlin “Sara”, del 1983, impossibile non ritenerla gradevolissima! Mi piace anche l'effetto audio e la location del video. Che figata poterla inserire qui.
Sempre a proposito di Bill Champlin, metto anch'io on the boat "What good is love" e "Keys to the Kingdom", tratte dal luminoso e soprannaturale "Single". Single si, uscito l'altro giorno! Un capolavoro che mi va proprio di riascoltare in questi giorni di cuori e svenevoli smancerie.
Francesca in linea è una trasmissione da sentire dall'inizio alla fine perchè gratuita. Ed è solo per te che ami la musica, la cultura, che ami leggere.
Ah è in linea la mia nuova playlist "Rediscover Yacht Rock": scoperte e riscoperte che mi stanno piacendo del nuovo genere che voglio condividere con te! La aggiorno appena posso (come un diario). Stai in linea!
Buona giornata
Francesca